Ricettario pirata

La cucina dei pirati:
il nostro metodo in cucina

Quella che proponiamo a bordo del Blue Bandit non è la classica cucina di pesce mediterranea.

Siamo pirati, avventurieri del mare. Ci spingiamo oltre.

Durante l’inverno girovaghiamo per i mari a bordo del nostro galeone, a caccia di tesori culinari provenienti da tutto il mondo.

Scaviamo e setacciamo il mare per scovare le gemme più preziose che l’oceano ha da offrire.

Quando siamo soddisfatti mettiamo tutto nelle mani del nostro esperto Chef Basile, un pirata pescatore con oltre 30 anni di esperienza specifica nella cucina di mare.

La Cucina dei Pirati del Blue Bandit infatti prende ispirazione dai nostri viaggi ai tropici.

Così è nato il Ricettario Pirata.

Un menù di pesce che nasce dalla somma di due culture ben distinte: la cultura italiana e quella tropicale.

Due culture che hanno un punto fondamentale in comune, ovvero il rispetto per la materia prima.

L’obiettivo: trovare l’anello di congiunzione tra i due mondi

Quando pensiamo alla cucina dei paesi tropicali, di solito ci vengono in mente le spezie, i sapori forti e molto distanti dal nostro modo di mangiare.

Almeno, questo è l’immaginario comune.

Eppure, scavando un po’ più a fondo ci siamo resi conto che la realtà è ben diversa da come credevamo.

La cucina tropicale è quella che comprende i paesi tra l’Oceania e il mar dei Caraibi. In questa parte del mondo troviamo l’incontro di molte culture. Da quella europea, inglese e francese soprattutto, fino alla cultura asiatica.

I popoli di queste zone sono suddivisi in una moltitudine di isole e isolette e e la loro dieta è in prevalenza a base di pesce, frutta e verdure.

Ingredienti freschissimi, pesce appena pescato e frutti colti direttamente dagli alberi.

Nella loro tradizione non esistono condimenti carichi di grassi come la panna o lavorazioni particolarmente complicate.

Da quelle parti il pesce si mangia crudo, maneggiato il meno possibile.

In questo modo conservano la qualità della materia prima e il vero sapore del mare.

Prediligono il rispetto della materia prima e ne esaltano le qualità, invece di nasconderle sotto a tonnellate di condimenti e cotture prolungate.

Un rapporto molto profondo ed un rispetto del mare di cui noi ci siamo innamorati.

Quindi, dato che la nostra visione della cucina rispecchia molto la cultura tropicale, abbiamo deciso di sperimentare.

Abbiamo utilizzato i segreti della cultura tropicale per contaminare le ricette della cucina italiana.

Il risultato è ciò che abbiamo chiamato RICETTARIO PIRATA, una cucina di pesce genuina e saporita, arricchita da diverse influenze culturali.

Grazie a questo approccio abbiamo creato il Ricettario Pirata

Una collezione di ricette uniche, che racchiudono l’esperienza della cucina italiana ed i segreti di popoli lontani.

Un’evoluzione delle classiche ricette della tradizione italiana proiettate nel futuro.

Grazie a questo approccio alla cucina di pesce potrai sperimentare l’esperienza di viaggiare verso paesi lontani, gustando il vero sapore del mare.

Tutto questo navigando a bordo di un galeone di pirati.

LE NOSTRE PIZZE

Abbiamo unito la nostra idea di ricettario pirata creando delle pizze iconiche, inerenti alla cucina di pesce.

Anche la nostra pizzeria volevamo che fosse tagliata sul tema e inerente a tutto il contesto, non volevamo la classica pizzeria da Margherita e 4 stagioni.

Bada bene facciamo anche quelle, ma volevamo regalare un’esperienza indimenticabile servendo pizze di pesce un po’ fuori dai canoni classici.
Così siamo riusciti a creare un mix tra una pizza classica e una pizza gourmet.

Con una particolare attenzione alla qualità dell’impasto servito.

Quando ci siamo messi a buttare giù la ricetta per il nostro impasto, ci siamo concentrati nel trovare una soluzione che ci permettesse di mettervi in tavola una pizza che fosse allo stesso tempo leggera e gustosa, ma soprattutto altamente digeribile.

Per ottenere questo risultato abbiamo creato il nostro personale processo di lavorazione che prevede l’utilizzo di un mix di Farine Nobili non raffinate e una maturazione di oltre 30 ore: il metodo Maturazione Nobile Prolungata.

Vuoi una pizza più digeribile, più gustosa e leggera?

grazie al metodo della Maturazione Nobile Prolungata tutto questo da oggi al Blue Bandit e possibile

“Vorrei mangiare una bella pizza!!”

“Ma riuscirò a digerirla? O sarò costretto a passare la notte in bianco bevendo litri di acqua nel tentativo di buttare giù il mattone e di togliermi di bocca quel fastidioso sapore acido?”

Hai presente quel momento in cui, dopo aver mangiato una pizza, senti il tuo stomaco che si appesantisce quasi come se tu avessi mangiato il piombo e vieni assalito da una sete smodata?

È una sensazione che almeno una volta nella vita abbiamo provato tutti.

Questo è un problema che conosciamo molto bene e forse anche il più fastidioso in cui imbattersi quando decidiamo di mangiarci una pizza.

Un problema che noi volevamo eliminare.

Per questo motivo, quando ci siamo messi a buttare giù la ricetta per il nostro impasto, ci siamo concentrati nel trovare una soluzione che ci permettesse di mettervi in tavola una pizza che fosse allo stesso tempo leggera e gustosa, ma soprattutto altamente digeribile.

Per ottenere questo risultato abbiamo dovuto modificare sia il tipo di farina utilizzata, che il classico processo di panificazione seguito dalla maggior parte delle pizzerie.

In sostanza abbiamo creato un nostro personale processo di lavorazione che prevede l’utilizzo di un mix di farine nobili non raffinate e una maturazione di oltre 30 ore.

Il Metodo della Maturazione Nobile Prolungata

Quando si parla di rendere una pizza digeribile, dobbiamo prendere in considerazione tutte le reazioni chimiche che avvengono all’interno dell’impasto durante il periodo di lievitazione.

Perché il segreto sta tutto lì.

Senza entrare nei dettagli tecnici, nella maggior parte delle pizzerie gli impasti si fanno la mattina e vengono utilizzati in giornata.

In gergo si chiamano “Impasti Diretti” proprio perché vengono preparati, messi a lievitare e utilizzati appena l’impasto si è ammorbidito quanto basta per essere lavorato.

Il problema di questo approccio però è che all’impasto manca uno step fondamentale: la maturazione.

Prima di tutto va detto che Lievitazione e Maturazione sono due cose diverse. La prima serve al pizzaiolo per una questione pratica, che non porta reali benefici al prodotto finito, se non quello di rendere l’impasto abbastanza morbido da essere lavorabile.

La maturazione invece è un processo più lungo ed è il diretto responsabile della digeribilità dell’impasto. Serve per fare in modo che gli zuccheri presenti nella farina si trasformino da “complessi” a “semplici”, agevolando così il processo di digestione degli stessi.

In parole povere la maturazione dell’impasto è lo stesso processo che il nostro corpo mette in atto nel momento della digestione di ogni cosa che mangiamo.

Quindi facendo maturare l’impasto per un determinato lasso di tempo gli permettiamo di fare parte del lavoro di trasformazione degli zuccheri che dovrebbe fare il nostro corpo.

Di conseguenza quando andremo a digerire la pizza ci troveremo con buona parte del lavoro già fatto.

Ecco perché la maturazione è così fondamentale, ed ecco perché abbiamo aggiunto questo passaggio nel nostro metodo della Maturazione Nobile Prolungata.

I nostri impasti infatti non vengono fatti in giornata, ma vengono preparati con almeno 30 ore di anticipo rispetto a quando andiamo ad utilizzarli, dividendo questo tempo in circa 20 ore di maturazione e le ultime 10 per la lievitazione finale.

In queste 20 ore avviene la magia della trasformazione che rende il prodotto facilmente digeribile anche a chi ha problemi di digestione.

Ok alla maturazione prolungata, ma perche Nobile?

L’altro aspetto fondamentale del nostro metodo sta nella scelta del tipo di farina da impiegare.

Di solito per gli impasti “Diretti” si utilizza la farina di tipo “00” perché ha una risposta alla lievitazione molto più veloce di altre farine più grezze e non raffinate.

Il problema della doppio zero però è che è una farina raffinata e lavorata così tanto che ha perso quasi del tutto le sostanze nutritive e il suo sapore.

Per rendergli la sua classica consistenza “impalpabile” infatti, i chicchi di grano vengono lavorati talmente tanto che perdono tutte le vitamine, i grassi e i Sali minerali che avevano in origine.

Perdendo quelli, la farina perde il suo sapore.

Di conseguenza anche il sapore della pizza ne risente molto.

Diventa quasi come mangiare polvere.

Facendo riposare il nostro impasto per almeno 20 ore prima di portarlo in lievitazione, possiamo permetterci di utilizzare farine meno lavorate, più ricche di sostanze nutritive e di qualità molto più alta.

Queste farine, come quelle di tipo 1 che utilizziamo nel nostro mix, si diefiniscono “Farine Nobili”perché sono più pure e quindi più saporite rispetto alla “00”.

 

Farina Tipo “00”

Farina Nobile Tipo “1”

Parte di chicco mantenuta

50

80

Parte di chicco scartata

50

20

 

Il risultato di un impasto fatto con il metodo Maturazione Nobile Prolungata è una pizza più saporita perché oltre agli ingredienti freschi e di prima scelta che utilizziamo per condirla, possiamo utilizzare farine di qualità molto più alta rispetto ad una comune doppio zero. Inoltre è molto più digeribile e leggera rispetto ad una fatta seguendo il metodo tradizionale.

  • STOP alle nottate amare. Puoi dimenticarti di tenere l’acqua vicino al letto perché la nostra pizza è più digeribile grazie alla Maturazione Nobile Prolungata.
  • BASTA alle pizze insipide e “piatte”. La pasta della pizza è molto più saporita, grazie all’utilizzo delle Farine Nobili di tipo 1 e più gustosa per merito di ingredienti freschi e di alta qualità.
  • Un impasto soffice, leggero e croccante. Grazie al metodo di panificazione “Indiretto” sarai ben felice di accorgerti che riuscirai a finire la tua pizza, mangiando anche “la crosta”.

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